
Adiantum pedatum: la parente rustica della Capelvenere
Una felce dal fogliame irresistibile, bisognosa di poche cure, ma di regolari innaffiature. Magnifica per giardini da sottobosco o bordi ombreggiati
on si può tenere un blog sul mondo del verde e non parlare di piante! Ho pensato a lungo a come volevo impostare questa nuova rubrica che parlasse di erbacee perenni e arbusti, ma volevo dare la parola a chi le piante le produce e le vive ogni giorno. In particolare a piccoli produttori che fanno un lavoro di qualità, con un occhio di riguardo alla sostenibilità e un approccio più naturale in un settore dove la chimica è largamente utilizzata. Volevo creare anche un qualcosa di accattivante ed è per questo che in fondo a ogni articolo troverai un box grafico con le caratteristiche principali della pianta (fioritura o propagazione, interesse durante l’anno, necessità idrica e manutenzione) e il loro punteggio.
L’impegno e la ricerca di un vivaio di piante particolari
Un lavoro di notevole impegno e dedizione è fatto sicuramente da Andrea Mattei e Federico Fioni de I Giardini dell’Indaco. Ci conosciamo ormai da più di due anni e sin dall’inizio c’è stata una buona intesa. Il loro lavoro inizia con la ricerca di nuove varietà di piante, più o meno conosciute, che rispettino i parametri di resistenza, fioritura e vigore da loro individuati come essenziali. Inoltre, nel loro vivaio ricercano continuamente soluzioni alternative alla lotta chimica alle fitopatologie, convinti che sia un dovere rispettare il mondo in cui si vive e fare il possibile per tutelarlo.

Fonte: https://commons.wikimedia.org/
Una felce dal fogliame irresistibile
Pensando insieme a una pianta che potesse interessarti, la scelta è ricaduta su una felce molto particolare. Tutti noi conosciamo la Capelvenere (Adiantum capillus-veneris) che può vivere all’esterno, ma solo in località con clima mite. Esiste una sua parente che vive tranquillamente all’esterno: Adiantum pedatum. È una felce con rizomi striscianti originaria del Nord America ed Est Asia. Le foglie hanno la tipica forma a mano aperta, leggere e dalla consistenza cartacea, di un bel verde luminoso che contrasta con i fusti scuri.
Le necessità dell’Adiantum pedatum
La posizione ideale per Adiantum pedatum è in ombra luminosa o mezz’ombra, in terreno mai secco e fertile. Una leggera acidità aiuta lo sviluppo, ma la pianta si adatta senza problemi anche a terreni non acidi. Lo sviluppo non è rapido, ma una volta ambientata questa felce si rivela molto resistente e di anno in anno aumenta di dimensione. In alcuni anni, nelle condizioni ottimali, raggiunge i 60 centimetri di altezza e si allarga tramite rizomi e spore, senza risultare invasiva.
Durante l’inverno entra in riposo vegetativo, perdendo completamente la parte aerea e il secco lo ripuliremo a inizio primavera. In primavera emerge dal terreno con nuovi germogli verde chiaro, detti pastorali (questo è il termine delle fronde delle felci ancora chiuse a ricciolo alla sommità dei fusti).
È molto decorativa, perfetta anche per la coltivazione in vaso. La coltivazione in piena terra non crea nessun problema, basta fare attenzione alle limacce, che sono ghiotte delle giovani fronde.
Può essere messa lungo un bordo ombreggiato o in un giardino boschivo insieme alle Hosta, brunnere, viole, Epimedium e tiarelle.

Adiantum pedatum coltivato in vaso.
Il vivaio
Il vivaio
Via Ca’ del Zappa, 26043 Persico, Cremona
Un po’ di latino
Lo so è un argomento ostico, ma spesso utilizzando i nomi comuni delle piante si sbaglia a individuarle. Invece, usando il nome latino si identifica perfettamente la pianta ed è mondialmente riconosciuta con quel nome. Per fissare nella mente i nomi in latino vado a cercare da dove derivano e cosa significano. Il genere (o epiteto generico), Adiantum, era utilizzato già da Plinio (XXII, 21) ‘…invano si immerge l’adianto nell’acqua, è sempre secco ed è per quello che i Greci lo hanno chiamato così’.
Inoltre, dal nome emerge una caratteristica di questa felce: il termine άδίαντον (adíanton) formato da α- che significa “senza” e διαίνειν (diáinein) che significa “bagnare”. Questa felce, infatti, ha le foglie che non si bagnano perché sono idrorepellenti. La specie (o epiteto specifico), pedatum, è un termine latino che significa in questo caso ‘a forma di zampa’.
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