Il giardino storico di Valsanzibio incorniciato dal verde

[mk_page_section full_width=”true” sidebar=”sidebar-1″][vc_column width=”2/3″][vc_single_image image=”10896″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][mk_fancy_title tag_name=”h1″ size=”” force_font_size=”true” font_family=”none” el_class=”h1″]Il giardino storico di Valsanzibio incorniciato dal verde[/mk_fancy_title][vc_column_text el_class=”sommario” css=”.vc_custom_1666283216030{margin-bottom: 0px !important;}”]Un giardino monumentale di incredibile bellezza, ideato per chi lo percorre in un viaggio molto speciale. Perfetto per capire e comprendere i giardini del passato per crearne di nuovi[/vc_column_text][/vc_column][/mk_page_section][mk_page_section section_id=”blog” el_class=”sidebarblogvalutazione” sidebar=”sidebar-1″][vc_column width=”3/4″][mk_dropcaps style=”fancy-style” size=”50″ padding=”19″ background_color=”#38cb97″ text_color=”#ffffff” el_class=”dropcaps-articolo”]U[/mk_dropcaps][vc_column_text css=”.vc_custom_1666284935051{margin-bottom: 0px !important;}”]Una gemma incastonata nel Parco Regionale dei Colli Euganei: il Giardino Monumentale di Villa Barbarigo Pizzoni Ardemani, a Galzignano Terme (Padova). Un giardino dove lo spazio a verde predomina sulla villa e con un interessante significato.

Infatti, il giardino di Valsanzibio, realizzato tra il 1665 e il 1696, è un magnifico esempio di giardino simbolico e, d’acque completamente efficiente, si presenta come uno dei più grandi giardini d’epoca ben conservati a livello mondiale.[/vc_column_text][vc_single_image image=”10899″ img_size=”full”][mk_fancy_title size=”” line_height=”” margin_top=”10″ margin_bottom=”0″ font_family=”none”]Uno stile davvero unico: il Barocco[/mk_fancy_title][vc_column_text css=”.vc_custom_1666285003490{margin-bottom: 0px !important;}”]È uno degli stili che più amo perché con questo stile inizia a emergere sempre di più la componente scenografica, integrandosi perfettamente con il paesaggio. Infatti, l’intera opera della villa e dei giardini viene realizzata in diretta relazione con l’ambiente naturale, dove viene assimilato dal giardino. Facendo così e, con la creazione di visuali, aumento degli assi e varietà delle prospettive (sempre più lontane e aperte verso l’esterno), le dimensioni sembrano ancora più ampie.

Se ci pensi è un aspetto quasi moderno, dei nostri giorni e, nella prima metà del XVII, i giardini italiani sono ancora un’importante fonte di ispirazione in Europa. Il Barocco si differenziava dal primo Rinascimento, dove rigore, linearità e misura erano il suo fondamento, mentre qui troviamo la ricerca di emozione, meraviglia e, soprattutto, grandiosità.[/vc_column_text][vc_single_image image=”10897″ img_size=”full”][mk_padding_divider visibility=”visible-sm”][vc_column_text css=”.vc_custom_1666290285695{margin-bottom: 0px !important;}”]Tutto questo venne tradotto nella realizzazione di effetti scenografici, il moltiplicarsi delle sorprese, spingendo così il visitatore a continuare nella scoperta all’interno del giardino, grazie a padiglioni di ogni forma e dimensione, fontane, grotte, ninfei, statue isolate e gruppi scultorei, scale e rampe, labirinti e con artifici di vario genere (meccanici, idraulici, illusionistici…).

Altri elementi che caratterizzano il giardino seicentesco sono una sempre e più abile capacità di usare al meglio i diversi livelli del terreno (altimetria) del sito. Inoltre, le siepi basse vennero sostituite da alberature e le siepi potate vennero lasciate crescere di molti metri, creando così delle vere e proprie pareti verdi.[/vc_column_text][mk_fancy_title size=”” line_height=”” margin_top=”10″ margin_bottom=”0″ font_family=”none”]Il giardino di Valsanzibio come viaggio interiore[/mk_fancy_title][vc_column_text css=”.vc_custom_1666285121809{margin-bottom: 0px !important;}”]Progettato da Luigi Bernini, fratello di Gian Lorenzo, il significato del complesso simboleggia il percorso che l’essere umano deve compiere per la purificazione e la salvezza spirituale. Al giardino si accedeva dal ‘Padiglione di Diana’ o ‘Portale di Diana’ che, fino all’Ottocento, si poteva raggiungere in barca (grazie a un canale) da Venezia lungo la valle, detta Val San Zibio.

Ed è proprio da questo ingresso monumentale che inizia il percorso salvifico o di purificazione, dove domina Diana-Luna, dea della natura e degli animali selvatici, voluto da San Gregorio (prima Cardinale e poi Vescovo di Padova) per salvare la famiglia dalla peste.

L’itinerario allegorico inizia lungo il Teatro d’Acque che costituisce il Decumano o Viale delle Peschiere. Continuando, costeggiamo la Peschiera detta Bagno di Diana o Peschiera dei Fiumi alimentata dagli orci (vasi) di due divinità fluviali. Dopo aver superato la Fontana dell’Arcobaleno, si incontra la Pesca dei Venti. Dopo l’acqua pura, è l’aria fresca e pura dei venti che porta avanti la purificazione.[/vc_column_text][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/3″][vc_single_image image=”10898″ img_size=”full”][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2/3″][vc_column_text el_class=”dida” css=”.vc_custom_1666284527548{margin-bottom: 0px !important;}”]Il Percorso di Salvificazione
I. Paludo e Portale di Diana; II. Peschiera dei Fiumi o Bagno di Diana; III. Peschiera dei Venti; IV. Labirinto di bossi secolari (circa 1500 metri lineari); V. Grotta dell’Eremita (Romitorio) e Fonte dell’Eremita; VI. Isola dei Conigli; VII. Monumento al Tempo; VIII. Fontana del Putto e scherzi d’acqua; IX. Scalea del Sonetto e Fontanelle delle Lonze; X. Fontana dell’Estasi, del Fungo o delle Rivelazioni.

Fonte: www.valsanzibiogiardino.com[/vc_column_text][/vc_column_inner][/vc_row_inner][vc_column_text css=”.vc_custom_1666285190707{margin-bottom: 0px !important;}”]Proseguendo arriviamo al centro del giardino, presso la Fontana della Pila o della Conca. Questa fontana di marmo rosso, dalla forma ottagonale, è inserita nel punto cruciale del giardino, dove gli assi portanti si intersecano. La Pila si trova in maniera equidistante dai quattro più significativi episodi del Giardino: la Grotta dell’Eremita, il Monumento al Tempo, il Labirinto e l’Isola dei conigli.

Arrivati a questo punto, è il momento di affrontare due episodi nevralgici e basilari: il Labirinto, simbolo della ricerca interiore, e la Grotta dell’Eremita, simbolo della ricerca trascendente e tappa di meditazione sulle verità apprese lungo il percorso labirintico.[/vc_column_text][mk_fancy_title size=”” line_height=”” margin_top=”10″ margin_bottom=”0″ font_family=”none”]Un giardino storico eccezionale[/mk_fancy_title][vc_column_text css=”.vc_custom_1666290371149{margin-bottom: 0px !important;}”]Ritornando al centro del giardino, alla Fontana della Pila, nel nostro cammino di purificazione, proseguendo verso la villa, incontriamo altre due statue, due allegoriche figure femminili che raffigurano Fecondità e Salubrità. Queste introducono due episodi chiave del giardino: l’isola della Fecondità (l’Isola dei Conigli o Garenna) e il Monumento al Tempo, che hanno identica forma ellissoidale.

Rientrando sul Gran Viale, continuiamo il cammino verso la perfezione, ma ecco che giochi e scherzi d’acqua creano l’allegoria delle insidie capaci di ritardarlo, facendoci fermare diverse volte, anche, ai piedi della scalinata. Poi, percorrendola, sulla sommità, due putti marmorei ci accolgono in silenzio, sul Piazzale delle Rivelazioni davanti alla Villa.[/vc_column_text][vc_single_image image=”10900″ img_size=”full”][mk_padding_divider visibility=”visible-sm”][vc_column_text css=”.vc_custom_1666285278684{margin-bottom: 0px !important;}”]Qui troviamo otto statue simboliche, le prime 4 da sinistra a destra rappresentano le qualità del Giardino: la Statua di Adone o Bellezza, dell’Abbondanza, della Delizia e della Felicità; mentre le seconde 4 sotto la Villa rappresentano le prerogative del signore che l’abita: la Statua del Riposo, della Virtù o dell’Agricoltura, del Potere o Genio e della Saggezza o Solitudine.

Otto allegorie che fanno da cornice alla Fontana dell’Estasi o delle Rivelazioni, meta finale del simbolico percorso e della ricerca umana della perfezione.[/vc_column_text][mk_padding_divider visibility=”visible-sm”][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/3″][vc_hoverbox image=”8757″ primary_title=”Il giardino” primary_title_font_container=”color:%23000000″ primary_title_use_theme_fonts=”yes” hover_title=”Il giardino” hover_title_font_container=”color:%23ffffff” hover_title_use_theme_fonts=”yes” shape=”square” hover_background_color=”custom” use_custom_fonts_primary_title=”true” use_custom_fonts_hover_title=”true” hover_custom_background=”#38cb97″]Per maggiori info visitare il sito

Dove si trova Google Maps[/vc_hoverbox][mk_padding_divider visibility=”visible-sm”][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2/3″][vc_column_text css=”.vc_custom_1666285304074{margin-bottom: 0px !important;}”]In questo straordinario esempio di giardino barocco si trovano oltre 60 statue scolpite nella pietra d’Istria e altrettante sculture minori che si integrano ad architetture, ruscelli, cascate, fontane, laghetti, scherzi d’acqua e peschiere. Il tutto fra innumerevoli alberi e arbusti, su più di 10 ettari di superficie.

Camminare tra le pareti alte di bosso centenario, la cigna nera rimasta vedova e che non accetta altri compagni, gli scherzi d’acqua lungo la visita, rendono piacevole e interessante l’esperienza all’interno di questo giardino incredibile.[/vc_column_text][/vc_column_inner][/vc_row_inner][mk_padding_divider visibility=”visible-sm”][vc_separator color=”vista_blue”][vc_column_text css=”.vc_custom_1622213848401{margin-bottom: 0px !important;}”]

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