La Biblioteca degli Alberi a Milano: la programmazione è la chiave
Il terzo parco pubblico per dimensioni del capoluogo lombardo, ha una straordinaria collezione botanica e un ottimo esempio di giardino contemporaneo in Italia
d eccoci arrivati ad un’altra delle nostre gite estive accessibili. Questa volta siamo andati a visitare un parco, o meglio un piccolo polmone verde, che ha aperto a fine ottobre del 2018: la Biblioteca degli alberi a Milano (BAM).
L’idea di visitare questo parco nasce dal fatto che su carta risultasse accessibile in ogni sua zona (sebbene a Milano i movimenti risultino difficoltosi in parecchie zone della città), dandoci la possibilità di passare del tempo immersi nel verde. Non molti parchi risultano accessibili a persone con mobilità ridotta, ma questo non ci ferma dal cercarli.
La nostra destinazione, BAM
Una volta scelta la meta, si è fatta una ricerca riguardante questo enorme parco e abbiamo scoperto che uno dei due paesaggisti che lo ha progettato è Piet Oudolf, oltre a Petra Blaisse. Noi lo conosciamo bene in quanto di quest’ultimo siamo andati a vedere la bellissima installazione che aveva creato in Piazza Vecchia a Bergamo per l’evento green durante l’VIII edizione de “I Maestri del paesaggio” nel 2018.
Il fatto che Oudolf fosse stato il paesaggista che ha contribuito alla realizzazione di questo polmone verde milanese, ci ha rassicurato, in quanto avevamo visto la cura nella accessibilità nel suo progetto proposto per l’evento bergamasco. Sicuramente questo elemento ci ha dato una marcia in più per visitare la Biblioteca degli Alberi.
Come arrivare alla Biblioteca degli Alberi?
Una volta appurato che il percorso è accessibile, la questione saliente è come organizzare il percorso in treno. Chi non apprezza un comodo viaggio in treno in attesa di raggiungere la propria meta? Ecco questo noi lo si deve programmare con almeno una settimana di anticipo e solo con due ragazzi, con relativo accompagnatore, insomma, diventa un incastro di numeri e date da risolvere. Ma tutto il nostro percorso si basa su un concetto fondamentale, la programmazione.
Questo concetto base ci permette di poter affrontare una buona parte dei momenti della vita quotidiana, evitando così futuribili problemi. I laboratori che propongo durante l’anno hanno come fine ultimo il saper programmare e responsabilizzare i ragazzi che partecipano. Per cui è fondamentale, in questo caso, stare attenti alle tempistiche che richiede il percorso sia per l’andata, ma soprattutto per il ritorno.
Difatti, nel caso ipotetico si perdesse il treno, bisogna stare attenti ad avvisare i vari servizi delle ferrovie che sono stati attivati quella giornata, in modo tale da riorganizzare il ritorno. In fondo a chi non è capitato di perdere il treno?
Il tragitto nel parco utilizzando Google Maps
Concluso questo passaggio, fondamentale, si passa all’organizzazione del tragitto stesso, utilizzando Google Maps, strumento essenziale per noi. In questo caso ci è stato utilissimo per organizzare tutto il percorso all’interno del parco che si estende per 10 ettari e conta 5km di pista ciclabile.
Inoltre, i nostri green-trip devono sempre tener conto di alcuni aspetti quotidiani, molto importanti, come la stanchezza fisica, quindi eventuali pause e, soprattutto, dove fermarsi per mangiare. Tutti questi passaggi risultano più complessi da scriversi che da vivere, ma una volta che si impara a gestire tutti questi momenti le nostre gite vanno come programmato. Questi momenti così strutturati, infatti, ci danno la possibilità di vivere in serenità e di goderci appieno tutta la giornata.
Una volta arrivati in questo parco i ragazzi hanno dato libero sfogo ai loro mezzi, in quanto, tutti i viali sembrano delle piccole piste da corsa per quanto sono larghi. La cosa che ci ha colpito è la vastità della diversità di piante che si potevano osservare.
I percorsi della Biblioteca degli Alberi
I viali ampi senza san pietrini (nemico n°1 delle persone in carrozzina) sono stati una delle cose che abbiamo apprezzato maggiormente. Questo ci ha permesso di stare tutti insieme e non disposti in fila indiana, come se fossimo ancora alle elementari, perché risulta un elemento di disturbo nel momento della relazione.
Spesso questo è un elemento che viene messo in secondo piano, ma i viali stretti, infatti, sono spesso un ostacolo per le relazioni interpersonali per persone che hanno la carrozzina. Questo è uno dei piccoli dettagli ai quali non si fa caso, ma sono questi particolari che vanno anche presi in considerazione durante la fase organizzativa.
Il parco
BAM, il parco in breve
Con i suoi 10 ettari di estensione, privo di recinzioni, è il terzo parco pubblico per dimensioni del capoluogo lombardo, con una straordinaria collezione botanica, un ottimo esempio di giardino contemporaneo in Italia.
Giusto per darvi dei numeri, sono presenti: oltre 100 specie botaniche, 500 alberi che formano 22 foreste circolari (oltre a giardini tematici e prati fioriti) e 135.000 piante tra aromatiche, siepi, arbusti, bulbi, rampicanti, piante acquatiche ed erbacee. Il parco è stato disegnato dallo studio olandese Inside Outside e realizzato da COIMA per conto del Comune di Milano.
Come abbiamo detto prima, si annoverano progettisti come Piet Oudolf, con i magnifici giardini di piante perenni. BAM non è solo un parco, ma anche cultura (gestione affidata a Fondazione Riccardo Catella): un fitto calendario di iniziative gratuite per adulti e piccini all’insegna di natura e cultura.
Nelle foto puoi osservare come il parco muti durante le stagioni, questo per farti capire che uno spazio ben progettato può essere interessante tutto l’anno.
Il ritorno da Milano
Una cosa che dobbiamo sempre tenere d’acconto è l’ora alla quale dobbiamo ritornare perché, come è già capitato all’inizio, potremmo rischiare di allontanarci troppo e perdere così il treno del ritorno. Ovviamente noi ci si ride su e si guarda tutto con occhio autoironico, ne è la dimostrazione di frasi come questa in situazioni simili “beh fortuna che noi abbiamo il motore elettrico e non ci stanchiamo”.
Questo piccolo pezzo di paradiso è stata una scoperta molto positiva e sicuramente ci ritorneremo per passare altri momenti rilassanti. Inoltre, fa piacere notare che i grandi progettisti facciano in modo di rendere fruibili e accessibili, per tutti, gli spazi verdi come questo, cosa che purtroppo nella gran parte dei giardini e/o parchi non è ancora possibile.